domenica 5 agosto 2007

Cosa ne fanno le banche dei crediti a sofferenza?

Intanto li chiamano con nomi più delicati: non perfoming loans, cdo, cto italianamente cartolarizzazioni, e dove non c'è sugo, possibilità di rapido recupero, vengono pacchettizzati a seconda del rating dei debitori e messi sui mercati sotto forma di obbligazioni. Gli hedge funds fanno un pò di movimento e, operando a leva, tolgono le castagne dal fuoco alle banche. Il giochetto, come dimostra il domino delle banche americane specializzate in sub-prime (altro termine gentile per chi non paga), arriva presto al dunque e appena un attore del mercato contabilizza le perdite rendendo pubblici valori di realizzo dei crediti crolla un sistema gigantesco che è tanto più ampio quanto più è estesa la platea dei sottoscittori di obbligazioni rappresentanti i debiti. Quindi i debiti entrano in un mondo virtuale per qualche anno, ma prima della scadenza ritornano alla ribalta e provocano qualche scossone ai mercati

sabato 4 agosto 2007

parliamo di crediti a sofferenza

La gestione di queste posizioni spesso dura diversi anni e, vista dalla parte del debitore, non è poi così male. Le varie fasi dell'iter di recupero di un credito hanno tutte un'importanza fondamentale per il buon fine dell'operazione, e quindi sono i primi elementi da prendere in considerazione per valutare la reale posizione.
La banca deve avere fornito un estratto conto che determina l'importo della richiesta, avere intimato il pagamento e comunicato il recesso a mezzo lettera raccomandata a.r., avere conservato i documenti originali di garanzia, di contratto di c/c, di comunicazione di apertura di credito, eventuali fidejussioni.
Dal momento del passaggio a sofferenza vengono capitalizzati gli interessi di contratto e di mora e decorrono solo gli interessi legali, attualmente del 2,5%. Se un debitore è consapevole di non riuscire a pagare quanto richiesto dalla banca ha convenienza a comunicarglielo per iscritto, obbligandola di fatto a fare il passaggio a sofferenza, piuttosto che tergiversare e intanto pagare tassi astronomici, anche in presenza di garanzie reali o personali. L'iscrizione del rapporto a sofferenza comporta la segnalazione in centrale rischi di Banca d'Italia e può creare problemi in presenza di altri rapporti di affidamento, è possibile evitarla mantenendo il contatto con la banca e proponendo un piano di rientro.

L'inizio

E' da molto tempo che rifletto sul modo di fare comunicazione finanziaria in maniera chiara, semplice e trasparente, ho fatto per molti anni negoziazione di strumenti finanziari di ogni genere, conosco i meccanismi di funzionamento dei mercati e tutto quello che le banche non dicono. Mi propongo di affrontare gli argomenti con esempi concreti parlando di risparmio ma anche di credito e del vasto campo dei servizi finanziari. Sono anche a disposizione per domande tecniche e informativa. Arrivederci,
onepartner