mercoledì 13 aprile 2016

la misura dei numeri, crescita eterna o momentaneo equilibrio?

devo dire che da appassionato di matematica soffro parecchio a leggere gli articoli di finanza. Troppo spesso sono confusi i milioni con le migliaia, le unità di misura sbagliate, errati i confronti tra le grandezze, rincorsa dei risultati fini a se stessi. Sarà pur vero che i redattori li pagano poco e non correggono gli articoli ma se impostano il testo su dati sbagliati non possono giungere a conclusioni coerenti. Per questo motivo preferisco leggere le notizie delle agenzie, senza commenti, essendo abituato a trarre una conclusione mi stimola il ragionamento.
Perché per giustificare l'andamento dei prezzi vengono costantemente chiamati in causa i multipli cari agli economisti/analisti? Forse che la crescita continua deve essere il nostro destino?
Più probabile che fasi di crescita siano intervallate da fasi di stasi in equilibrio dei diversi fattori del sistema economico in cui avvengono cambiamenti importanti (come il borsello) che fanno ripartire la crescita. Dobbiamo smetterla di guardare ai dati economici di breve come anticipatori del nostro benessere futuro e convivere con quello che è. 
E' sbagliato pensare che un sistema economico possa crescere all'infinito perché le risorse sono finite, quindi un modello di crescita continua teoricamente non è sostenibile anche ammettendo i miglioramenti della produttività che hanno fasi alterne. I periodi di cambiamento non sono negativi anche se i numeri della "crescita" non sono in miglioramento, la variazione percentuale sullo stesso periodo dell'anno precedente non dice nulla sulla bontà delle politiche economiche in corso e dei meccanismi interni del mercato, il dato può essere falsato anche da un solo giorno di calendario (il febbraio bisestile statisticamente vale di più) o da una politica fiscale scaduta. Per parlare di numeri si deve avere cognizione delle grandezze in valore assoluto, il valore percentuale non sempre fornisce la giusta interpretazione. In un sistema economico di profondi cambiamenti, con il tentativo avviato di unione bancaria, le variazioni percentuali poco importano, sono gli obiettivi di lungo periodo che devono esprimere il valore.  



mercoledì 17 febbraio 2016

shake your stock

ci stiamo shakerando, direi che è un ottimo segnale, in questi giorni stiamo avendo la conferma dell'inversione di breve che il mercato ha fatto la scorsa settimana.
c'è solo l'imbarazzo della scelta, per smuoverci ci vogliono news popolari "Soros è entrato con 850k azioni in RACE" e allora tutti a comprare ferrari, finale a + 12%, ma l'Esperto Finanziere ha fatto semplicemente una constatazione: se è stata valutata 52 $ e quota 30 euro, il rischio è modesto.
Gli indici continueranno a salire alimentati dagli acquisti di quelli che sono ancora alla finestra, appena sarà entrato un po' di denaro fresco ci sarà un'altra sciacquata e via così, il mercato salirà scendendo sempre + difficile.
Il fondo per il momento lo abbiamo visto, è stato forte l'impatto ma per ora è finita, c'è da godere fino almeno al 10 marzo, riunione BCE, se il sentiment si carica troppo per le novità di aumento QE di 10 mld, abbassamento tasso sui depositi già negativo, altri 6 mesi o meglio a tempo indeterminato di durata, ecco che basta deludere anche un solo aspetto per giustificare un rientro violento.
Poi il 15-16 marzo c'è la fed, ma non dovrebbe portare novità. Potrebbe fermare l'eventuale ribasso dal 10 con parole particolarmente positive.
Andando oltre le interpretazioni sulle decisioni delle banche centrali ci possiamo fermare all'evidenza empirica che in questi casi è l'unico aspetto che conta: il mercato ha smesso di scendere,  si possono comprare società a prezzi molto interessanti in rapporto alla crescita e ai risultati, investendo in aziende industriali d'avanguardia credendo nella bontà del business. Ci sono occasioni d'acquisto e opportunità di vendita, due titoli che salgono da 12 mesi, sono sulla rampa di lancio del ribasso (terna e snam) non per questioni societarie ma tecniche, se ritorna la propensione al rischio i titoli difensivi scendono e questi ne hanno di strada da fare. Non prenderei posizioni corte perché ci può stare che superino i massimi storici e continuino a salire, ma se sono nel portafoglio è il momento di prendere profitto. Interpump, la doria, anima, fineco e altre continueranno a dare belle soddisfazioni, poi c'è l'enigma mediobanca/generali entrambi a valori disallineati con i dati economici, in teoria sarebbero entrambe da comprare a occhi chiusi almeno per la storia e i dividendi, ma non riescono a scollarsi dal fondo perché c'è ancora flusso importante in vendita e poco interesse.

sabato 6 febbraio 2016

osservando i mercati

In barba alla credulità dei polli, io per primo, che il mk azionario europeo fosse + conveniente, in 37 gg abbiamo visto un film surreale di ribasso sconsiderato.
Le spiegazioni anti ansia x i risparmiatori dei media sono: " la Cina rallenta,  lo yuan si svaluterà ancora, il basso prezzo del petrolio provoca problemi ai paesi produttori, i prezzi dei titoli in rapporto ai rendimenti appaiono convenienti."
In tutto questo si inseriscono i cambi del $ che stravolgono gli scenari.
Il mercato è decisamente al ribasso e non ha ancora dato il minimo cenno di recupero deciso, quando c'è denaro sui mercati si vede, e non accade da tempo.
Anzi i flussi di vendita sono senza fine e anche senza senso. L'unica spiegazione/speranza è che siano vendite per fare cassa di fondi sovrani di paesi esportatori di petrolio in difficoltà con la copertura dei bilanci dello stato.  
Non credo comunque che sia sufficiente per distruggere il mk, potrebbe essere la scintilla per uno schianto epocale, che in parte c'è già stato.
Si considera che siano noti gli andamenti dei vari indici di mercato e dei tassi di interesse e di cambio, che sono dati di fatto, l'europa è scesa molto di più degli usa, gli analisti abbassano tutti i target del 30 - 40 % come se niente fosse, e se avessi comprato sulle tue indicazioni?
l'Italia si è schiantata verso i minimi degli ultimi 15 anni, anche le società sane vengono vendute a piene mani, qualcosa non quadra. 

Si parla di osservazione del mercato, 
ci vogliono gli argomenti, eccone uno importante:
- il mk vende sui difensivi per la prima volta da un anno. Terna e Snam hanno dato un pessimo segnale di inversione dopo aver contribuito a lungo sostenere gli indici, salivano entrambe da un anno. Anche enel ha violato livelli di guardia
Darei due possibili scenari:
1) il ribasso è finito qui, con la volatilità che merita, salirà scendendo, ma i flussi tornano sul rischio e l'inversione ci sarà a breve

2) gli indici possono fare uno schianto secco se scendono tutti i settori con l'accelerazione dei pochi titoli "grassi"

il secondo scenario che è il più temibile e più probabile è che il ribasso continuerà a lungo, pare incredibile che le Istituzioni restino impassibili, potrebbe iniziare una crisi biennale e basta poco per evitarla. Se dobbiamo aspettare Draghi a marzo, che sta perdendo credibilità con la funzione di vigilanza che gli gioca contro in casa, il mk fa in tempo a schiantarsi, poi magari riprenderà ma il ribasso si fermerà con il sangue.

tenere ancora le posizioni, significa un potenziale - 8/10 % fino anche a 15 o 20%  prima di ricominciare a vedere risalire il portafoglio. 
Le vendite che ci sono state nell'ultima settimana hanno colpito diverse società (IP, LD, ISP, ENEL, G, MB, potrei citare mezzo listino) ancora resistenti perché sane e produttive di crescita e utili, il mercato ha già violato nel complesso livelli di guardia, ci sta un'accelerazione al ribasso con vero panico. 
Davvero non lo capisco, resto ad osservare. 











martedì 24 febbraio 2015

pronti via ci siamo, tempesta perfetta

oggi nuove conferme, i mercati sono al rialzo e lo comunicano in mille modi, basta saperli leggere.
Azioni, azioni e azioni, le obbligazioni sono arrivate e probabilmente i rendimenti già ottenuti dal primo gennaio resteranno lì, a fare bella figura con il segno + alla fine dell'anno ma con performance poco sopra i livelli attuali. Non ci crede nessuno, o almeno ci credono in pochi tra il pubblico indistinto e invece ci sono ancora un sacco di opportunità, a portata di click, vostro o del vostro consulente. Oggi mi sono sorbito un consiglio dato ad un cliente da un altro consulente: sul dollaro non ci credo, meglio evitare. Lo credo che lo dice adesso, non è voluto entrare a 1,36 e adesso ha paura; è un errore, io stasera ho insistito a 1,134 e sono convinto di vedere 1,10 a breve e la parità entro l'anno, sull'1a1 comincerò a chiudere qualche posizione.
Fare gli investimenti in seguito ad un ragionamento articolato è la mia prassi, non vado mai per tentativi, se non ho idee non investo. Oggi ho idee talmente radicate da spingermi a parlarne, ci sono tutte le condizioni per pensare ad un rialzo molto forte sul mercato azionario, italiano, europeo, dei paesi emergenti e in misura poco inferiore americano. L'opportunità di entrare prima della rottura dei massimi di maggio 2014 sul ftsemib è ancora possibile, ma manca poco.
Provo a elencare una serie di situazioni attuali:
1) i mercati attendono il QE
2) quando i mercati stornano, lo fanno in giornata
3) c'è molta selettività
4) il quadro macroeconomico è positivo, nel senso che il peggio lo abbiamo visto in ogni dove
5) le obbligazioni per ora conservano il valore, poca crescita,  max 3-6 mesi, dopo i rischi aumentano sensibilmente.
6) la diversificazione resta un elemento importante, valutaria, geografica meno settoriale

continua

lunedì 16 febbraio 2015

è l'anno giusto

sono 20 gg che ci penso, quest'anno il panorama sui mercati finanziari è cambiato, è doveroso prenderne atto.
IL QE made in EU è pronto e sta per partire, la BCE ha avuto la pazienza di aspettare il momento giusto e i mercati azionari europei stanno iniziando i festeggiamenti.
Ho fatto l'operatore di borsa per 20 anni e penso di poter dire che riconosco i giri del mercato e che siamo davanti ad un'occasione epocale, che si verifica ogni 10-15 anni.
Non ci sono motivi per temere rischi, se non di breve periodo che sono sempre presenti, è molto più importante l'opportunità che abbiamo davanti.
Ho impiegato tanti giorni prima di scrivere questo post perché pensavo che ci sarebbe stata l'inflazione di "consigli per gli acquisti" e non vedevo la valenza. Invece ho trovato tanta resistenza e preferenza per le obbligazioni o bilanciati prudenti, questo tra i consulenti spaventati da una possibile diminuzione del portafoglio e relative fees. Lo stock di risparmiatori allocato nelle reti è per 3/4 in obbligazioni e per quest'anno, il settore ha già dato tanto, probabilmente sarà al sicuro per gli acquisti BCE, ma non è così scontato, e certamente conserverà il valore oltre ad un modesto incremento.
Questo stock finirà per riversarsi almeno per la metà sul mercato azionario sconvolgendo tutte le teorie di target e tendenze per portare un rialzo sconsiderato. La cosa bella è che questo stock entrerà gradatamente e tra un bel po' di tempo, c'è ancora tempo per sfruttare un mercato al rialzo con il trading, le opportunità sono sugli indici europei, settore lusso, industria, banche, sgr,  in altri mercati mondiali, beni di consumo, energy oil.

grecia permettendo

martedì 21 dicembre 2010

fine o inizio?

direi fine, credo sarà più apprezzabile la fine che non l'inizio. I mercati arrivano stanchi e apatici alla fine dell'anno, i prezzi tengono e ci sono vistosi recuperi alternati, giusto in tempo per il 31 - 12. Direi che si venderà bene lunedì 27, l'ultimo giorno di valuta dell'anno e poi ultimi botti fino al 30. Dal 3 gennaio cambia musica, nuovi solisti del ribasso e vendite pesanti.
Dove c'è la possibilità è meglio chiudere le posizioni e stare a guardare per la prossima mossa.
Mi riesce difficile credere che nelle ultime settimane i mercati abbiano snobbato notizie serie e pesanti e che certi movimenti del monetario non abbiano avuto riflessi sull'equity, mi viene da pensare che sia solo una fase di stand by economico finanziario sul ciglio del baratro.
Stiamo a vedere che succede, mancano pochi gorni.
Buon Natale

mercoledì 17 marzo 2010

si scende per motivi tecnici

siamo arrivati alla scadenza di marzo, si scende per motivi tecnici.
Il mk si presenta in ipercomprato alla scadenza, e diversi fattori fanno pensare in bene. Arriviamo a 23.000 di sp mib con una bella varietà di movimenti.
TRN è solo salita e potrebbe allungare fino a 3,40, ma credo di più in un trading range 3-3,2
ENI è stanca ma può dare un buon contributo all'indice, negli utlimi gg è solo scesa.
UCG ha fatto un bel recupero per la scadenza, rientrato l'allarme dimissioni Profumo ha toccato una resistenza importante, continuerà a salire
F ha solo potenzialità inespresse, è molto sottovalutata rispetto alla capacità industriale
TIT, telefonici meglio non commentare, non c'è spazio per rallies seri, un trading range da moribondi
Enel, recupera in sordina i 4,2 ed è pronta per l'allungo a 4,6-4,8 in primavera
G non ha dato nulla, e poco c'è da dare, non interessa
UBI, è l'unica banca che quota a livelli veri, le altre sono fuffa
BMPS è la prossima vittima della voglia di potere, manager poco avveduti hanno fatto capitolare la banca italiana più solida e più antica, figlia del rinascimento e con lunga tradizione fondiaria. Mai si sarebbe pensata in tale difficoltà.
BP più o meno come sopra, con un tier1 meno della metà delle grandi banche europee e mondiali, senza futuro e con grandi problemi
BIN o meglio ISP è patetica, come la falsità dei suoi spot televisivi. In quanti si sono sentiti presi in giro dalla favola dell'imprenditore in difficoltà. Come direbbe Totò: ma mi faccia il piacere.

fuori dall'indice ci sono diverse società interessanti, IP, EEMS, PRA, con una bella storia da raccontare.
Ip a 3,56
EEMS a 1,03
PRA da 1,2 a 2,14 ora in watch list

lunedì 6 luglio 2009

ubiocv obbligazione convertibile UBI BANCA

obbligazione convertibile a € 12,75 in azioni Ubi banca, scadenza 3 anni tasso 5 e 3/4.
All'ultima quotazione dei diritti l'obbligazione quotava un valore teorico di 105, si ritiene che sul mercato possa valere almeno 107, e con lo scenario dei tassi a medio termine in diminuzione potrebbe arrivare anche a 111.
L'emittente è forse la Banca italiana che merita fiducia, alla Popolare di Bergamo si trovava gente seria e preparata, nelle altre banche che formano il gruppo si è sempre avuto una marcia in più, nulla a che vedere con le blasonate maxi concorrenti italiane.
Nel sistema bancario italiano, pur ammettendo un forte deterioramento non ancora conclamato, una delle ultime banche ad avere problemi seri è il gruppo UBI, quindi se il Tasso non risulta troppo interessante è comunque l'unica opportunità che porta insieme un rischio di classe e un rendimento elevato rispetto alla duration, pur rimanendo una mosca bianca nel mondo bancario. Inoltre l'opzione di conversione è prezzata a zero ed è un'ulteriore invito all'acquisto.
Riassumendo:
se si accetta di correre il rischio solvibilità dell'emittente, si possono ottenere rendimenti molto al di sopra del mercato per il periodo di riferimento, oltre a beneficiare di un eventuale rialzo del titolo di almeno il 25%.
Senza destinare oltre il 6% del patrimonio, può essere un'ottima allocazione.

lunedì 1 giugno 2009

Aumento di capitale Enel

Enel axa IT0004497712 Codice isin dei diritti

cod. negoziazione: ENAXA

ENEL: AUMENTO DI CAPITALE



Avviso di Borsa n.9427 del 29 Maggio 2009


dal 01/06/2009 al 19/06/2009 ha luogo l'aumento di capitale sociale mediante offerta in opzione di azioni ordinarie ENEL in rapporto di:

13 nuove azioni ordinarie ogni 25 azioni ordinarie possedute (ossia ogni n. 25 diritti di opzione posseduti)al prezzo di 2,48 Euro per ogni nuova azione ordinaria.

I diritti di opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 1 Giugno 2009 al 19 Giugno 2009 e saranno negoziabili in Borsa dal 1 Giugno 2009 al 12 Giugno 2009.

giovedì 28 maggio 2009

ci siamo, è finito il bear rally

un bell'acquisto di opzioni put per giugno, può essere un modo per difendere il portafoglio. A questo punto uno storno tipo toboga è dietro l'angolo.

Nel settore obbligazionario, il ventennale btp 2019 5,25%, quota a 100,60; può essere una buona allocazione di portafoglio fino al 6-7% del patrimonio. Rappresenta un rischio dal punto di vista del disinvestimento che potrebbe avvenire a prezzi molto sotto la pari in caso di aumento dei tassi a lungo termine, quindi è adatto per l'investimento immobilizzato di lungo periodo.

illuminante questo link, si può ringraziare la BCE

http://www.ecb.int/stats/money/yc/html/index.en.html