lunedì 6 luglio 2009

ubiocv obbligazione convertibile UBI BANCA

obbligazione convertibile a € 12,75 in azioni Ubi banca, scadenza 3 anni tasso 5 e 3/4.
All'ultima quotazione dei diritti l'obbligazione quotava un valore teorico di 105, si ritiene che sul mercato possa valere almeno 107, e con lo scenario dei tassi a medio termine in diminuzione potrebbe arrivare anche a 111.
L'emittente è forse la Banca italiana che merita fiducia, alla Popolare di Bergamo si trovava gente seria e preparata, nelle altre banche che formano il gruppo si è sempre avuto una marcia in più, nulla a che vedere con le blasonate maxi concorrenti italiane.
Nel sistema bancario italiano, pur ammettendo un forte deterioramento non ancora conclamato, una delle ultime banche ad avere problemi seri è il gruppo UBI, quindi se il Tasso non risulta troppo interessante è comunque l'unica opportunità che porta insieme un rischio di classe e un rendimento elevato rispetto alla duration, pur rimanendo una mosca bianca nel mondo bancario. Inoltre l'opzione di conversione è prezzata a zero ed è un'ulteriore invito all'acquisto.
Riassumendo:
se si accetta di correre il rischio solvibilità dell'emittente, si possono ottenere rendimenti molto al di sopra del mercato per il periodo di riferimento, oltre a beneficiare di un eventuale rialzo del titolo di almeno il 25%.
Senza destinare oltre il 6% del patrimonio, può essere un'ottima allocazione.

lunedì 1 giugno 2009

Aumento di capitale Enel

Enel axa IT0004497712 Codice isin dei diritti

cod. negoziazione: ENAXA

ENEL: AUMENTO DI CAPITALE



Avviso di Borsa n.9427 del 29 Maggio 2009


dal 01/06/2009 al 19/06/2009 ha luogo l'aumento di capitale sociale mediante offerta in opzione di azioni ordinarie ENEL in rapporto di:

13 nuove azioni ordinarie ogni 25 azioni ordinarie possedute (ossia ogni n. 25 diritti di opzione posseduti)al prezzo di 2,48 Euro per ogni nuova azione ordinaria.

I diritti di opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 1 Giugno 2009 al 19 Giugno 2009 e saranno negoziabili in Borsa dal 1 Giugno 2009 al 12 Giugno 2009.

giovedì 28 maggio 2009

ci siamo, è finito il bear rally

un bell'acquisto di opzioni put per giugno, può essere un modo per difendere il portafoglio. A questo punto uno storno tipo toboga è dietro l'angolo.

Nel settore obbligazionario, il ventennale btp 2019 5,25%, quota a 100,60; può essere una buona allocazione di portafoglio fino al 6-7% del patrimonio. Rappresenta un rischio dal punto di vista del disinvestimento che potrebbe avvenire a prezzi molto sotto la pari in caso di aumento dei tassi a lungo termine, quindi è adatto per l'investimento immobilizzato di lungo periodo.

illuminante questo link, si può ringraziare la BCE

http://www.ecb.int/stats/money/yc/html/index.en.html

venerdì 24 aprile 2009

falsa partenza

per ora si può stare tranquilli, sul mk c'è l'anti plunge team.

siamo in ottimismo pre elettorale, son scomparsi i gufi e, come se la stampa di moneta avesse risolto ogni cosa, si guarda alla ripresa. Lo schianto dell'economia è già in atto e non si fermerà prima di un forte cambiamento, al momento siamo nella quiete prima della tempesta, che arriverà giusto in mezzo alle elezioni, per un caso fortuito.
L'unica considerazione positiva che mi viene è che il mercato è più volatile ed è più facile fare trading.
Credo che nella seconda parte dell'anno, cominceranno a sentirsi i problemi delle banche legati non già al trascorso, ma agli incagli e alle sofferenze in forte aumento, che porteranno, insieme alle cartolarizzazioni, nuove falcidie nei bilanci(almeno in teoria, da vedere come verranno trattati contabilmente).
per ancora un mese si respira, poi sott'acqua°°°°°°°°°°°°°

lunedì 2 marzo 2009

non si vede la fine, non è crisi: è incertezza, indeterminazione

Sto cercando da diversi mesi di capire come si potrebbe affrontare la crisi. All'inizio mi sono convinto che nei momenti di difficoltà nascono le migliori idee e l'uomo riesce a dare il meglio di sé. Ne resto convinto, perchè credo di essere molto avanti con la percezione della realtà rispetto ad una moltitudine di persone che ignora il proprio futuro.
C'è un grosso ostacolo all'inizio dei meccanismi di recupero, di cambiamento, di inversione di ciclo:
per molti è la crisi degli altri, pensano che non li riguardi, perchè non hanno danni diretti, tangibili , immediati che gli facciano percepire la gravità del momento economico. Vivono con un distacco quasi surreale il loro avvenire, in questo abilmente guidati dalla mano visibile dell'informazione di regime.
A volte mi viene ancora il dubbio di stare sbagliando, ma a ricredermi ci metto un attimo. Mi basta affontare una giornata di lavoro, contatti, relazioni e arrivano conferme ad un quadro indefinito, un modello mai teorizzato. La crisi sta accelerando, siamo a dei livelli borsistici del 1995 (non ditelo ai tg, sono rimasti al 2003), e la cosa che fa più timore è che siamo precipitati a dei livelli non sostenibili e continuano a fioccare pessime notizie, le peggiori non si sono ancora sentite e forse gli faranno un bel vestito di salvataggio, quando finalmente si arrenderanno all'evidenza. Tre quarti delle istituzioni finanziarie mondiali sono in bancarotta tecnica e non lo dicono, o meglio non lo possono dire, fino a che restisteranno continuerà l'incertezza con valori veramente insignificanti per i titoli azionari. Da ex-operatore di mercato, mi sembra di vedere tante piccole parmalat, quando tanti risparmiatori continuavano a pensare che non potesse fallire, ed era un mese che si parlava in modo chiaro di epicurum, litigavo con i clienti per non comprare le azioni e me la sono seguita da 2,35 a 0,15. Tanto ci ha messo prima di sparire, in qualche mese, dalle tasche di diversi investitori. Oggi Parmalat, è un'impresa sana con un pò di cassa, che affronta meglio un periodo di incertezza. In questo caso la pulizia ha fatto bene. Dire che il quadro attuale sia domianto dall'incertezza, non rende l'idea, mi sento di aggiungere che la combinazione attuale di diversi elementi che caratterizzano i cicli economici non si era mai supposta. Di qui viene la difficoltà di immaginare uno scenario, anche solo a breve termine. Si leggono articoli di pseudo economia che lanciano anatemi di inflazione, è perchè stan pensando alla massa del debito federale e delle famiglie usa, e al rimedio per neutralizzarlo. E' un errore considerare un solo elemento per determinare lo scenario futuro, è la combinazione che determina lo stato delle cose. Ancora una riflessione, tra i tanti rimedi messi in atto dai governi, non arrivano risultati, probabilmente perchè l'entità non è adeguata, e la vera situazione sottostimata. Solo i tassi d'interesse sono diminuiti, ma, a parte i mutui a tasso variabile, il margine d'interesse è rimasto imbrigliato nelle fitte maglie delle reti delle banche, cosa gravissima per la ripresa del credito e la ripartenza delle attività economiche.

lunedì 2 febbraio 2009

è dura, ma si possono fare buone operazioni

anche nella crisi, qualcuno che lavora con profitto c'è, magari ne fa un pò meno, ma fa utili ed ha asset solidi. In questo clima di inconsapelozza generale, è raro ricercare il valore, c'è solo la paura a dominare gli animi. continua...

martedì 27 gennaio 2009

tre ETF per rientrare sul mercato

EUN azionario europa inclusa svizzera e UK
EUE azionario europa solo zona euro
IEEM mercati emergenti
ho scelto questi tre ETF in base alla liquidità, al volume degli scambi, all'ammontare emesso e, non ultimo, i costi di gestione.
sono emessi da Barclays, hanno patrimonio segregato (in teoria se l'emittente fallisce, nessun problema) credo che siano un buon strumento per rientrare sul mercato senza perdere troppo tempo in analisi settoriali e di società. Se un minimo di stabilizzazione arriva, dovremmo prima vedere una diminuzione della volatilità, e poi una lenta ripresa, con frequenti cadute.
Io li ho comprati ieri. Ho messo dentro il 20% del peso azionario, e sono pronto ad incrementare fino al 15%.
N.B. il 20 % del 15% del totale portafoglio, quindi un 3% del patrimonio.

venerdì 16 gennaio 2009

beppe informazione

Copio un post del blog di beppe grillo,

Caro Beppe,
coraggio, queste cose accadono in korea, da noi usano il tritolo. Per fortuna che il mio blog non lo visita nessuno, nel 2007 spiegavo il problema dei crediti a sofferenza delle banche e di come vengono gestiti. In tanti erano consapevoli di possibili disastri, ma il problema resta quello dell'informazione, di come le cose ti vengono presentate e interpretate per Te. Siamo in informazione di regime a livello mondiale, è vero c'è rimasta solo la rete.Ho fatto per parecchi anni l'operatore di borsa e ti assicuro che in più di dieci anni vissuti a guardare i monitor non ho mai sentito un telegiornale della sera (o un giornale del mattino) che dicesse realmente quello che è accaduto dando la corretta valutazione degli eventi. Magari era stata una seduta di forte ribasso con scambi elevati con un recupero di fine giornata e ti dicevano: la borsa ha chiuso positiva +0,16%. E il risparmiatore a casa tutto felice; è solo un piccolo esempio, basta vedere quello che è venuto a galla in seguito.Il problema dell'informazione si è sempre più acutizzato negli ultimi anni con l'ascesa del re. Oggi la cosa è sfacciata, perchè qualche fonte d'informazione filtra comunque o semplicemente qualcuno mette in relazione gli eventi. quest'ultimo modo di leggere l'informazione implica senso critico, basato su una buona conoscenza di fondo dell'argomento, oggi per leggere un articolo di cronaca giudiziaria devi essere molto attento se vuoi capire il senso delle notizie. Non parliamo delle statistiche e dei sondaggi che sono dati affidabili come le lotterie, nessuno ci ricorda mai quando esce un dato definitivo di pil o indicatore di sviluppo quelle che erano le aspettative dei vari organi mondiali, che vengono riviste, spesso al ribasso, con disinvoltura a ruota dei dati economici. Magari facendo un confronto di attendibilità nel tempo, a tre mesi, sei mesi, tre anni, si potrebbe vedere che non corrispondono mai e che neppure hanno un ruolo anticipatore. belin ci riempono di balle